martedì 15 gennaio 2019

Purea di fave con cime di rapa al sugo ripassate in padella


Oggi parliamo di fave. Un legume dalle origini antichissime sicuramente già consumato dagli antichi Egizi, dai Greci e dai Romani. 
Fresche si trovano in primavera, secche si possono consumare durante tutto il corso dell'anno. Con moderazione perché sono piuttosto caloriche!!

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

Per la purea di fave:
300 g di fave secche
Acqua q.b.
Olio evo q.b.
Sale q.b.

Per le cime di rapa:
500 g di cime di rapa pulite
4 cucchiai di passata di pomodoro
2 spicchi di aglio
Peperoncino q.b.
Olio evo q.b.
Sale q.b.

PROCEDIMENTO:
Per la purea di fave:
Lavate le fave secche sotto acqua corrente e mettetele a bagno. Io di solito le lascio in ammollo per circa 4 ore però attenetevi a quanto scritto sulla confezione e prolungate il tempo fino a 12 ore se sono particolarmente dure.
Scolate le fave e  mettetele in una pentola a bordi alti coperte a filo con l'acqua. Cuocetele  a fuoco dolce per circa 1 ora. Anche in questo caso attenetevi alle indicazioni di cottura che troverete sulla confezione o comunque verificate che siano morbide. Mescolate di tanto in tanto per far si che non attacchino al fondo della pentola. 
Aggiungete un filo di olio evo e frullate con il mixer ad immersione. La consistenza perfetta è quella di una purea setosa, senza grumi e non appiccicosa.


Per le cime di rapa:
In una padella fate scaldare l'olio con gli spicchi d'aglio e con il peperoncino a piacere stando attenti che non si brucino. Quando saranno ben rosolati aggiungete le cime di rapa pulite e ben lavate. Fate lessare in padella per circa 10 minuti, aggiungete la passata di pomodoro e salate a piacere. Fate cuocere altri 10 min. 
Servite la purea di fave guarnita con le cime di rapa ripassate in padella e un filo di olio evo. 



lunedì 14 gennaio 2019

Pollo mahmmer alla marocchina

Sono stata assente per qualche mese. Assente giustificata oserei dire. Nei mesi passati la vita mi ha messo a dura, anzi durissima, prova. Sono qui, pronta per ricominciare e con tanta voglia di scrivere un nuovo capitolo. 
Oggi si vola in marocco!!



La prima volta che ho assaggiato la cucina marocchina a casa di mia suocera ne sono rimasta stregata. I profumi, inebrianti, ti conducono direttamente in un altro mondo, fatto di spezie e di toni agrumati. I colori, vivaci e sgargianti, ti trasmettono una profonda allegria e la voglia di assaggiare e sperimentare nuovi confini culinari. E come non parlare del modo in cui si consumano i pasti: è una condivisione socialista del piatto principale che sta in mezzo alla tavola e da cui tutti possono attingere (meglio se con le mani). Da ultimo, ma non di certo per importanza, arrivano i sapori e le consistenze, un perfetto bilanciamento di diversi gusti che si incontrano senza mai scontrarsi. 
La cucina marocchina è un sapere antico, tramandato da generazione in generazione, che arriva dalle popolazioni berbere, i nomadi del deserto. Ma non solo. Il Marocco, crocevia di culture e mercati, ha fatto si che avvenisse, poi, una miscela con le ricette orientali con quelle mediterranee e con quelle della profonda Africa, per dare origine a una delle cucine più variegate al mondo.
Beh io mi sono innamorata del Marocco, della sua cultura e ovviamente della sua cucina e, quindi, ho deciso di sperimentare nuove ricette e di condividerle con chi avrà voglia di seguirmi. 

Bhè allora iniziamo con questa ricetta per il pollo che soddisferà anche i palati più esigenti. 



INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE:

1 pollo intero (in alternativa un pollo già in pezzi)
1 cipolla rossa
2 spicchi di aglio
2 cucchiai di coriandolo fresco e prezzemolo tritati
80 ml di olio evo
2 cucchiai di succo di limone
1 noce di burro
2 cucchiaini di curcuma
1 cucchiaino di pimento macinato (in alternativa pepe nero)
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1/4 cucchiaino di cumino in polvere
qualche pistillo di zafferano (in alternativa una bustina)
1 limone in conserva (in alternativa un limone)
olive verdi grosse e denocciolate q.b.
sale q.b.
acqua q.b.

PROCEDIMENTO:

Iniziate pulendo accuratamente il pollo e dividendolo a pezzi. In un contenitore, mettete le spezie (lasciare una piccola parte per la salsa), sale, aglio schiacciato, prezzemolo e coriandolo tritato, succo di limone, un po' d'acqua e mescolate. Coprite il pollo con la marinata e lasciate riposare per almeno mezz'ora. Io solitamente lo preparo la sera prima e lo lascio coperto in frigo tutta la notte. In una casseruola, mettete l'olio, il burro, la cipolla tritata, il pollo, aggiungete il resto delle spezie, lo zafferano, il sale e fate soffriggere a fuoco medio per qualche minuto girando il pollo su tutti i lati. Aggiungete il resto della marinata e due grandi bicchieri d'acqua, due fettine del limone in conserva, coprite e cuocete a fuoco basso fino a quando il pollo risulterà morbido (circa due ore). Durante la cottura, girate il pollo di tanto in tanto in modo che sia cotto su tutti i lati. Aggiungete acqua se serve. Togliete il pollo cotto dalla padella e mettetelo in una pirofila in forno a 200°C, spennellato con un po 'di burro fuso, per 15-20 minuti. Aggiungete una manciata di olive alla salsa rimasta nella padella e fatela ridurre finché non si sarà addensata. Disponete il pollo nel piatto da portata con la salsa e decorate con olive e le fettine di limone in conserva. 
Il piatto, come si vede nella foto, viene solitamente accompagnato da patatine fritte. Tante patatine fritte!!

martedì 3 luglio 2018

Finto tiramisù al profumo di limone e zenzero



Il tiramisù è un dolce di una bontà unica. La cremosità avvolgente della crema al mascarpone, i savoiardi inzuppati, il cacao, lo rendono davvero una prelibatezza. Un dolce tutto italiano che non manca mai in nessun ristorante, hamburgeria, pizzeria (anche nei sushi bar a dire il vero!). Beh, è facile e veloce da preparare ed è fatto con ingredienti piuttosto economici e di facilissima reperibilità.
Il tiramisù però è anche pesante, ricco (a volte troppo) e sicuramente non dietetico. 
E quando mi prende quella voglia matta di qualcosa di dolce che però non contenga tutte le calorie di una porzione di tiramisù ecco che mi invento qualcosa di altrettanto veloce, ma sicuramente di più leggero e fresco.
Basta sostituire il mascarpone con dell'ottima ricotta vaccina fresca (giusto per capirci: 100 g di mascarpone contengono circa 500 kcal, contro 100 g di ricotta vaccina che ne contengono circa 146) e già le cose cambiano. 
Vediamo allora nel dettaglio gli ingredienti per preparare questa bontà salutare.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE:

2 tuorli di uova BIO (meglio se pastorizzati)
4 cucchiai di zucchero fine, tipo Zefiro
500 g di ricotta vaccina freschissima
1 vasetto di yogurt greco al limone zero grassi (io ho usato FruitYo della Fage)
120 ml di limoncello
240 ml di acqua
la scorza di un limone non trattato grattugiata
1 radice di zenzero
cioccolato bianco grattugiato per guarnine

PROCEDIMENTO:

Come primo passaggio mettete sul fuoco il limoncello con l'acqua, la radice di zenzero sbucciata e tagliata a tocchetti e la buccia del limone intera. Fate bollire per cinque minuti. Togliete dal fuoco, passate in un colino e fate raffreddare. (Se si sta preparando un dolce per i bambini o per qualcuno che non gradisce l'alcol si può sostituire la bagna al limoncello facendo bollire del latte con lo zenzero e la scorza di un limone intera).
Nel frattempo montate i tuorli con lo zucchero finché non saranno diventati spumosi. Unite la ricotta e lo yogurt e lavorate bene assicurandovi che non ci siamo grumi. 
Unite la scorza del limone grattugiata.
Bagnate i pavesini (leggermente se no si spappolano) nella bagna al limoncello e alternate uno strato di biscotti con uno strato di crema. 
Spolverizzate l'ultimo strato con il cioccolato bianco grattugiato.
Veloce, fresco e leggero!


giovedì 15 febbraio 2018

Crostata con namelaka al cioccolato bianco e limone



Quando gli amici sanno che te la cavicchi a preparare dolci e dolcetti arriva il momento fatidico in cui ti chiedono: la torta la prepari tu? Normalmente l'invito viene sempre accolto con gioia perché non vedo l'ora di mettermi al lavoro. 
Però, poi, capita quella volta in cui la torta la devi preparare per una persona importante, una persona che ti sta facendo un favore vitale che, però, non conosci così bene e hai paura di non indovinare con certezza i gusti e le preferenze e allora....PANICO!
E nel panico non si può che scegliere una ricetta di Enrica, alias, Chiarapassion le cui creazioni sono sempre una garanzia e mettono d'accordo tutti i palati. 
Ah tra l'altro, la namelaka è una crema che crea dipendenza, quindi: attenzione!!

INGREDIENTI per una tortiera diametro 28 cm:

Per la pasta frolla:


300 g di farina 00
100 g di zucchero semolato extra fine
1 uovo grande 
150 g di burro
1 pizzico di sale
Buccia grattugiata di un limone non trattato

Per la namelaka al limone:

340 g di cioccolato bianco di buona qualità
400 g di panna fresca liquida
200 g di latte intero
120 g di succo di limone non trattato più la buccia grattugiata 
5 g di colla di pesce
25 ml di acqua

PROCEDIMENTO:

Per la frolla:

Preparate la pasta frolla. Assicuratevi, innanzitutto, che le uova e il burro siano fredde di frigorifero. Se non avete il mixer o la planetaria, che sono il metodo di lavorazione più efficace perché consentono di non scaldare il composto, impastate (possibilmente con le mani fredde) per pochissimo tempo.
Mescolate lo zucchero con il burro freddo a pezzetti, il pizzico di sale e la buccia di limone non trattato grattugiata, aggiungete l’uovo e la farina. Mescolate fino ad avere un impasto ben amalgamato. Formate una sfera, copritela con la pellicola e mettetela in frigo per almeno 30 minuti.
Riprendete la frolla, lavoratela poco e stendetela su un foglio di carta forno ad uno spessore di circa 5-6 mm. Imburrate e infarinate uno stampo per crostata (io ne ho usato uno con il fondo apribile che consente agilmente di sformare la torta) e stendetevi la frolla, bucherellate il fondo e mettete in frigo per almeno 30 minuti. 

(Opzionale: In questo caso ho seguito la ricetta alla lettera e utilizzando un coppapasta da 8 cm ho ritagliato il centro della crostata, imburrato il coppa pasta per poi riposizionarlo al centro. Ho ricavato una striscia dalla pasta frolla rimanente e l'ho avvolta intorno al coppapasta facendo attenzione a far aderire bene tra loro le estremità).

Infornate la frolla in bianco con sopra dei pesi in forno caldo a 180° per 20 minuti. Togliete i pesi dalla frolla e continuate la cottura in bianco per altri 10 minuti, finché il fondo diventa dorato.

Fate raffreddare la crostata prima di sfornarla.

Per la namelaka:

Mettete i fogli di gelatina in una ciotola con l'acqua fredda. Fate fondere il cioccolato a bagnomaria. Fate bollire il latte in un pentolino, toglietelo dal fuoco, unite la gelatina e mescolate bene fino a completo scioglimento. Versate il latte caldo sul cioccolato fuso e mescolate.
Aggiungete la panna fredda e mescolate con un minipimer per qualche minuto senza inglobare aria, unite anche il succo di limone filtrato, la buccia di limone grattugiata e mescolate. Il composto risulterà liquido: è normale! Coprite con la pellicola e mettete in frigo per tutta la notte. 
Potete decidere in base alla consistenza se lasciare la crema così oppure montarla con le fruste elettriche così da creare una sorta di mousse.
Inserite, quindi, la crema namelaka in una sac à poche e farcite la crostata facendo dei ciuffetti. Poco prima di servire io l'ho decorata con frutti di bosco e fiorellini in pasta di zucchero.








giovedì 8 febbraio 2018

Puntarelle in insalata con mela e uvetta


Puntarelle queste sconosciute!
Ebbene si, nella nebbiosa e fredda Brianza quest'ortaggio ha faticato per molto tempo a prendere piede. Ultimamente, tuttavia, (per fortuna!) sui banchi ortofrutticoli dei mercati hanno fatto la loro comparsa!
Le puntarelle sono i germogli della cicoria catalogna. Hanno un sapore leggermente amarognolo e sono eccezionali consumate crude per via della irresistibile croccantezza. 
Ho deciso di preparare un'insalatina con la mela e le uvette per mitigare il sapore amarognolo e per giocare con le consistenze. Il risultato è stato un contorno fresco, delicato e adatto ad accompagnare anche cibi dal sapore delicato.

INGREDIENTI per quattro persone:
1 mazzo di cicoria catalogna
1 mela
100 g di uvette
olio evo, aceto balsamico e sale q.b.

PROCEDIMENTO:

Innanzitutto pulite la cicoria catalogna. Dal ceppo togliete le foglie esterne (non buttatele: sbollentate e ripassate in padella con uno spicchio di aglio e qualche acciuga sono buonissime!). Dopodiché tagliate la parte più coriacea del gambo delle puntarelle.


Tagliatele a metà e vi accorgerete che sono cave al centro. Poi tagliatele a striscioline e mettetele a bagno, per circa un'ora, in acqua e ghiaccio per far sì che perdano un po' di amaro e che si arriccino.
Intanto mettete a bagno le uvette in poca acqua tiepida per farle reidratare. Scolatele dopo una mezz'oretta.
Sbucciate la mela e tagliatela a tocchetti. 
Trascorsa un'ora dall'immersione delle puntarelle in acqua, scolatele. 
Unite tutti gli ingredienti. Salate. Aggiungete aceto balsamico e olio evo a piacere.


martedì 30 gennaio 2018

Moscardini in umido



Il sabato mattina per me è sinonimo di mercato. Passeggiare tra le bancarelle che vendono frutta, verdura, pane, formaggi, pesce e tantissimo altro ancora è davvero spettacolare. I profumi, i colori e la varietà di prodotti che offre la nostra terra sono meravigliosi. 
Questa è un'altra delle mie scelte di vita. Cerco di comprare dai piccoli commercianti e dai piccoli produttori, quando posso mi piace acquistare merce a km0, poi che abbia o non abbia la certificazione del biologico è relativo perché anche su questo capitolo potremmo aprire delle parentesi molto complicate da approfondire in un post. 
Ebbene, lo scorso sabato il banco del pesce aveva dei bei moscardini ad un prezzo molto ragionevole e ho pensato subito di cucinarli in umido accompagnandoli con dell'ottimo pane pugliese anch'esso acquistato al mercato.

INGREDIENTI per quattro persone:
800 g di moscardini
500 ml di passata di pomodoro
2 spicchi di aglio
abbondante prezzemolo tritato
olio evo
sale e pepe q.b. 
2 fette di pane pugliese per accompagnare

PROCEDIMENTO:
Innanzitutto bisogna procedere con la pulizia dei moscardini. 
Dopo averli lavati con abbondante acqua corrente fredda è necessario procedere girando la testa del mollusco ed eviscerarlo svuotandone il contenuto. 
Poi dovrete eliminare il becco girando il moscardino e premendo vicino al foro posto al centro dei tentacoli.
Bisogna procedere, quindi, eliminando gli occhi con un paio di forbici e, infine, togliere la pelle dalla testa del mollusco per renderlo più morbido.

A questo punto preparate il sugo mettendo in una padella uno spicchio di aglio a rosolare con l'olio, aggiungendo la passata e facendo cuocere per 10 minuti. 

Aggiungete i moscardini e lasciate cuocere per circa 40 minuti. 

A cottura quasi ultimate unite il prezzemolo.

Servite i moscardini su mezza fetta di pane abrustolito.




lunedì 22 gennaio 2018

Toscatarta - Torta Tosca

Nuovo blog e prima partecipazione allo Starbooks Redone. Ho incrociato questo sito, ne ho studiato i contenuti e trovo che il progetto sia innovativo, molto interessante e decisamente ben curato. Quindi, nel mio piccolo, tengo a dare il mio contributo sperimentando qualche ricetta presa qua e là nella mia biblioteca culinaria.

Visto che siamo in inverno e qui tra la Pianura Padana e le Alpi il tempo della bella stagione sembra ancora un miraggio, ho deciso di spulciare tra le ricette di Bronte Aurell: Scandikitchen Dolci Hygge. E' un bel libro, con tante fotografie di dolci dall'aspetto accattivante. Per la maggior parte sono ricette ricche, burrose, tipicamente invernali e da condividere in famiglia o con gli amici proprio nello stile scandinavo fika e hygge. E' un libro da sfogliare che emana quella sensazione di calore tipica dei caffè del nord Europa che ti accolgono come una coperta di marzapane quando fuori è buio e tira il vento. Il metodo scandinavo è esattamente quello di creare tepore, luce soffusa e convivialità per combattere i mesi in cui il sole vive dall'altra parte del mondo e in cui l'aggregarsi fa sentire un po' meno soli.

Ecco. Con questa torta ho creato il mio momento fika e hygge. Mi ha riempito la casa con un delizioso profumo di mandorle e ha riunito la famiglia attorno a un tavolo. Una tisana calda, qualche candela e il gioco è fatto.

            
INGREDIENTI

PER IL MARZAPANE (per circa 400 g)
200 g di mandorle tritate finemente
100 g di zucchero
100 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di essenza di mandorle
1 albume medio (circa 30 g), meglio se pastorizzato

PER LA TORTA
200 g di marzapane (minimo 50% di mandorle)
200 g di zucchero a velo
200 g di burro, fuso e raffreddato
4 uova
150 g di farina
50 g di maizena
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di zucchero vanigliato o estratto naturale di vaniglia o i semi di 1 bacca di vaniglia
1/2 cucchiaino di sale

PER LA COPERTURA
75 ml di panna densa
60 g di zucchero
75 ml di miele liquido (io ho usato quello di biancospino)
75 g di burro
75 g di mandorle a lamelle

PROCEDIMENTO

PER IL MARZAPANE
Mescolate tutti gli ingredienti nel robot da cucina fino ad avere un marzapane liscio.
Modellate il composto formando un tronchetto e avvolgetelo nella pellicola bello stretto. Mettetelo in frigorifero per almeno un'ora prima di usarlo.

PER LA TORTA
Scaldate il forno a 180°C.

Grattugiate grossolanamente il marzapane (io l'ho fatto con una grattugia a fori larghi).
Aggiungete lo zucchero a velo e mescolate bene con la frusta a filo del mixer o con le fruste elettriche. Incorporate il burro fuso raffreddato. Aggiungete le uova, uno ad uno, assicurandovi che si sia completamente amalgamato prima dell'aggiunta di quello successivo.

Setacciate insieme tutti gli ingredienti secchi e mescolateli al composto finché non si sono completamente incorporati. Versate il composto nella tortiera e cuocete a forno già caldo per 35-40 minuti o finché la torta è dorata e solida al tatto e lo stuzzicadenti ne esce asciutto (la mia ha cotto 60 minuti). Sfornate la torta su una gratella e lasciate raffreddare.

Per preparare la copertura mettete tutti gli ingredienti tranne le mandorle in una casseruola su fuoco alto. Mescolate con una frusta finché il composto inizia a staccarsi dalle pareti. La ricetta dice che se si mescola poco non si rapprenderà invece se si mescola troppo diventerà duro come il marmo. Appena smette di aderire alle pareti togliete dal fuoco e unite le mandorle a lamelle. Versate sulla torta.

Mettete la torta sotto il grill caldo per 5-7 minuti per scurire la copertura facendo attenzione che non si scurisca troppo. Servitela calda o tiepida, ma anche fredda è buonissima.

CONSIDERAZIONI

  • La ricetta non è difficile, ma i passaggi sono spiegati un po' sommariamente in alcuni frangenti.
  • Bisogna ricordarsi di tenere il marzapane in frigorifero e di usarlo ben freddo, altrimenti grattugiandolo si scioglie in mano.
  • Il tempo di cottura nel mio forno è stato di almeno 60 minuti e, a dire il vero, la torta sembra che non cuocia mai.
  • Per la riuscita della copertura secondo me non è questione di quanto si mescola, ma di quale temperatura si fa raggiungere al composto. La ricetta non è molto chiara sul punto. Io ho mescolato fino al raggiungimento dell'ebollizione e ho atteso qualche istante fino a che il composto si è rappreso un po'.
La ricetta, con i giusti accorgimenti, è davvero ben riuscita. Il sapore di mandorle è buonissimo e servita tiepida è deliziosa. Ha riscosso un grandissimo successo da parte di tutti coloro che l'hanno assaggiata. Per questo ritengo sia assolutamente:

PROMOSSA!

Con questa ricetta partecipo allo Starbooks Redone del mese di gennaio 2018.